Le arance succose in primavera e in estate offrono un raggio di sole nei bicchieri colmi di premuta. I grandi limoni ovali, dalla buccia spessa e dal colore paglierino, arricchiscono le tavole sorrentine in mille preparazioni, ma trovano il loro senso più autentico nel liquore di limoni tipico della zona, il Limoncello, la cui ricetta si tramanda nelle cucine delle case, e che ha il potere di creare infinite diatribe sulle corrette proporzioni degli ingredienti.
Amo raccontare agli Ospiti qualcosa delle preziose materie prime che si trovano nei piatti, costruendo nel tempo un grande racconto che coincide con la nostra storia e quella della nostra terra.
Ogni menu, ogni piatto, rappresentano un racconto, anzi due. La tecnica, la presentazione, l’accostamento dei sapori, le scelte cromatiche, parlano della passione dello chef per il suo lavoro e della sua filosofia dell’accoglienza. Le materie prime, gli ingredienti, le eccellenze del territorio parlano invece di Sorrento, del suo mare, della sua terra, del lavoro della sua gente.
L’unione di questi valori conferisce vita e virtù ai piatti, che acquisiscono la capacità di comunicare attraverso i sensi tutto ciò che di più vero e di più bello c’è sul territorio.
Protagonisti della nostra narrazione sono gli Agrumi, che custodiscono un sapere antico, arrivato in Costiera da lontano, sulle navi degli Arabi, raccolto dai nostri avi, curato, celebrato, valorizzato dal lavoro dei nostri nonni, partito per il mondo a far innamorare di noi chiunque abbia la fortuna di sentire per un attimo il profumo della Terra delle Sirene.
I meravigliosi agrumeti, i profumati giardini di Sorrento sono i testimoni del duro lavoro di intere generazioni, e modellano il tessuto urbano con i caratteristici muretti in pietra viva che circondano gli appezzamenti dai quali si vedono svettare gli alti pali di castagno che formano i pergolati su cui abilissimi equilibristi sistemano i tetti di pagliarelle, per proteggere i frutti dal freddo e dal vento e ritardarne la maturazione.
Il compenso per il duro lavoro sono gli splendidi frutti, plasmati dal sole, del quale richiamano forma e colore, e che profumano di Mediterraneo, di mare, di salsedine, di terra fertile, di amore.
La passeggiata per le strade della città è accompagnata da guizzi verdi gialli e arancio che fanno capolino attraverso i pali di legno, e subito si ha la sensazione di sentire il profumo e la frescura che deve trovarsi sotto quei tetti di stuoie, e il sorriso viene automatico al pensiero di una cosa bella, come un ricordo d’infanzia, come il sapore dolce di casa, una casa che magari non è la tua, ma che ti accoglie con calore e che ti fa desiderare di tornare a Sorrento.